Dieta chetogenica: uno strumento metabolico, non una moda

La dieta chetogenica non è una dieta “estrema”, ma uno strumento nutrizionale preciso che può essere applicato in modo mirato per indurre uno stato fisiologico chiamato chetosi. In assenza di carboidrati, l’organismo si adatta a utilizzare i grassi come principale fonte di energia, attraverso la produzione di corpi chetonici: questo meccanismo è lo stesso che si attiva durante il digiuno ed è una risposta naturale di un organismo sano.

Quando strutturata correttamente, la dieta chetogenica consente un vero cambio di assetto metabolico, basandosi su un apporto:

  • Ipoglucidico carboidrati virtualmente nulli
  • Normoproteico no, non si tratta di una inutile dieta iperproteica!
  • Normolipidica / iperlipidicain base all’obiettivo
Cosa succede davvero al metabolismo?

Nei primi giorni l’organismo consuma le scorte di zucchero, poi avviene uno shift metabolico progressivo: il Sistema Nervoso Centrale inizia a utilizzare sempre più i corpi chetonici, riducendo la dipendenza dallo zucchero e risparmiando le proteine muscolari. Dopo la fase di adattamento, molte persone riferiscono, infatti, meno fame, maggiore stabilità energetica e miglioramento della flessibilità metabolica.

Se applicata con criterio e sotto supervisione professionale, la dieta chetogenica non è pericolosa in soggetti sani. L’organismo possiede meccanismi di autoregolazione che impediscono un’eccessiva produzione di corpi chetonici, evitando condizioni patologiche come la chetoacidosi (tipica del diabete non controllato).

La dieta chetogenica può essere uno strumento efficace in diversi contesti, tra cui:

  • Dimagrimento e ricomposizione corporea, insegnando al corpo a usare i grassi come carburante;
  • Insulino-resistenza e diabete di tipo 2, migliorando la sensibilità insulinica;
  • Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), agendo sull’iperinsulinemia e sull’equilibrio ormonale;
  • Emicrania, grazie all’azione su infiammazione, metabolismo mitocondriale e ipereccitabilità
    neuronale;
  • Sindrome metabolica e steatosi epatica, favorendo l’ossidazione dei grassi;
  • Disturbi infiammatori cronici di basso grado, come acne o dolori articolari.

Attenzione, non è una “cura”, ma un modo per migliorare il terreno metabolico su cui queste condizioni si sviluppano.

Un percorso che va personalizzato.
La dieta chetogenica non è per tutti, non va improvvisata e non va interrotta senza criterio. Richiede:

  • Una valutazione iniziale;
  • Un corretto apporto di acqua ed elettroliti;
  • Un monitoraggio costante;
  • Un’uscita graduale e strutturata.

Per questo motivo va sempre intrapresa con il supporto di un professionista! Se stai valutando la dieta chetogenica, il mio obiettivo è capire se è lo strumento giusto per te, quando usarlo e per quanto tempo.